La bellezza si fa strada

MIGRAZIONI E CITTADINANZA A MILANO
Ciclo di incontri a cura di Giorgio Paolucci
Programma


22 Febbraio 2016, ore 20,45coro_papa
Teatro Litta, Corso Magenta, 24

La bellezza si fa strada

Concerto e Incontro del Coro multietnico ELIKYA (Speranza), fondato a Milano e diretto da Raymond Bahati. Cantanti e musicisti di dodici Paesi residenti in Italia eseguono le diverse tradizioni musicali.

Il canto, la musica, l’arte sono la strada in cui si vede quella comune esperienza umana elementare che precede e genera la diversità. Sono la strada nella quale le migrazioni divengono cittadinanza.

Continua così il Ciclo “L’altro è un bene – Migrazioni e cittadinanza a Milano”

L’immigrazione è un problema o può diventare un’opportunità? Ma la vera domanda è “come è possibile incontrarsi tra diversi, c’è qualcosa che ci accomuna e che è più forte delle differenze”? Il canto, la musica esprime il sentimento più profondo del vivere dell’uomo e dice la verità della propria condizione attraverso il sentire singolare di una cultura e di un popolo.

Questo Concerto e Incontro ci consente anche di ritrovare il senso e il gusto per la nostra identità (magari scoprendo che ben poco sappiamo del ‘nostro’ canto), attraverso l’ascolto del canto di altri cuori, di come essi raccontino anche il nostro e viceversa.

Ulteriore occasione per noi per sapere cosa significa veramente Milano, il suo genius loci, pensando a come è nato il Duomo di Milano, con il contributo di un intero popolo e con quello decisivo di artigiani e artisti provenienti da varie parti d’Europa.


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In collaborazione con:unnamed

 


La polveriera del Medio Oriente e l’emergenza profughi, il flagello dell’Isis, gli attentati a Parigi, Beirut, Tunisi, San Bernardino. Echi di quella che Papa Francesco chiama “guerra mondiale a pezzi”. In un mondo sempre più globalizzato non c’è niente che possa essere considerato come “lontano”.

Il confronto con l’altro è ormai un tema ineludibile, ma di fronte al quale prevalgono lo smarrimento e la paura. E per fare i conti con questi stati d’animo non possono bastare le analisi degli esperti, le promesse dei politici o le garanzie di maggiori controlli per garantire più sicurezza.

Occorre qualcosa di certo su cui fondare l’esistenza, qualcosa che aiuti la vita a ritrovare una direzione di marcia. Occorre guardare a chi costruisce spazi di socialità nuova, luoghi dove le diverse identità si incontrano e si esprimono, a partire dalla convinzione che per ogni uomo il rapporto con l’altro è una dimensione costitutiva. Altrimenti sarà difficile uscire dalla crisi in cui ci troviamo, nei rapporti umani, sociali e politici.

Uno slogan efficace potrebbe essere: prima della diversità c’è una comunanza.
La comunanza è quella che deriva dall’esistenza delle evidenze ed esigenze originarie di cui è fatto il cuore dell’uomo.
E’ ciò che ricorda Papa Francesco quando parla di “cultura dell’incontro”. Come ha è scritto nel libro “La bellezza disarmata” di Julian Carron: “Il rapporto con l’altro è una dimensione antropologica costitutiva. Senza recuperare l’esperienza elementare che l’altro non è una minaccia, ma un bene per la realizzazione del nostro io, sará difficile uscire dalla crisi in cui ci troviamo, nei rapporti umani, sociali e politici. Da qui deriva l’urgenza che l’Europa (l’Italia) sia lo spazio in cui si possano incontrare i diversi soggetti, ciascuno con la propria identità, per aiutarsi a camminare al destino di felicità a cui tutti aneliamo“.

Per questo il Centro Culturale di Milano a partire dal mese di gennaio propone un ciclo di incontri che vogliono valorizzare realtà che si muovono in questa prospettiva, persone e opere dove fiorisce l’umano come bene per tutti.
Con queste iniziative il Centro Culturale di Milano si ripropone come luogo in cui soggetti diversi, ciascuno con la propria identità, possano incontrarsi e aiutarsi a camminare verso il destino di felicità a cui tutti aneliamo.

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APPROFONDIMENTI

Locandina

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Il Sussidiario - Le sfide di un cambiamento d'epoca. Di Giorgio Paolucci

TRACCE - «NON C’È INTEGRAZIONE SENZA AMICIZIA» di Letizia Bardazzi

VITA - L'altro è un bene di Antonietta Nembri

Non integrazione ma amicizia, di Paolucci e Fornasieri

Editoriale

Comunicato stampa