Contributi alla “necessaria discussione pubblica”
sul Discorso di Benedetto XVI al Bundestag di Berlino

Il Discorso di Benedetto XVI al Bundestag di Berlino dello scorso settembre rappresenta una decisiva sfida e una grande offerta per riprendere a giudicare, a riconoscere ciò che è giusto nella vita pubblica, sociale e personale.
Rivolto ai politici in un momento di crisi profonda questo straordinaria riflessione è però rivolto a tutti noi e al nostro Paese, perché nessun essere è senza legami e ognuno vive un “noi”, come desiderio, come necessità e come responsabilità.
La sfida contenuta è “guardare di nuovo la vastità del mondo”, uscire dal bunker dove ci diamo la luce – l’utopia di una società perfetta ma sempre più imperfetta – senza volerla ricevere da Dio, riprendendo l’attualità di quel momento storico che ha fatto incontrare Gerusalemme, Atene e Roma, la fede di Israele, il cristianesimo, il pensiero giuridico della cultura romana e la ragione filosofica greca, fondato sulla razionalità riconosciuta e non sulla religione e che ha generato nel tempo la cultura dell’Europa. Questo incontro su un fondamento razionale riconoscibile e comune ha fatto sì che il diritto non derivi dalla religione o da una nuova morale: un fatto dal quale il mondo non può più tornare indietro e col quale riconfrontarsi.
La nostra coscienza pubblica invece è sotto il dominio di una ragione positivista, solo funzionale, senza legame tra ciò che è giusto e l’esperienza elementare comune a tutta l’umanità. Essa inaridisce il diritto, fondamento della giustizia, divide e non genera, esclude l’uomo dalla responsabilità e sancisce un nuovo Potere.
Nel Discorso il Papa chiedeva “una necessaria discussione pubblica” su questi temi, ma che nessuno ha fatto. Per non fermarsi alla lettura, per seguire quell’invito volendo afferrare di più la sfida per una cultura dell’esistenza, invitiamo a rispondere alle stesse domande echeggiate nel discorso: come troviamo l’ingresso nella vastità, nell’insieme? Come si realizza? Come può la ragione ritrovare la sua grandezza senza scivolare nell’irrazionale?

Discorso di Benedetto XVI al Bundestag

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