JAZZ SPIRIT

Mostra Progetto di Pino Ninfa

1 – 30 giugno 2018
Centro Culturale di Milano
Largo Corsia dei Servi, 4
nell’ambito della rassegna di mostre fotografiche d’autore Photofestival, e nella cornice della Milano PhotoWeek

Ingresso gratuito
5 giugno h 18 – Inaugurazione
h 19.30 – Performance Enrico Intra, PianofortePino Ninfa, Sequenze Fotograche

 

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Parte Jazz Spirit, la grande mostra-progetto dell’Olympus Ambassador Pino Ninfa, fotografo già riconosciuto a livello internazionale per i suoi progetti sociali.
Attivo soprattutto nei più rinomati contesti musicali e jazzistici, Ninfa è anche operatore culturale nell’ambito della fotografia musicale d’arte.
Da anni, con la sua Olympus, Ninfa immortala il mondo del jazz, i concerti e gli spettacoli; ritrae l’anima dei musicisti e lo spirito dei loro strumenti per fonderli in un’unica entità: la musica.
JAZZ SPIRIT è” -questa la descrizione del progetto di Ninfa- “una linea immaginaria su cui sostare aprendo le ali della nostra fantasia, per cercare di cogliere qualcosa che sta intorno a noi e restituirlo nella sua bellezza e nella sua profondità”.

Il Programma

5 giugno h 18.00 – Inaugurazione
h 19.30 – Performance Enrico Intra, PianofortePino Ninfa, Sequenze Fotograche

SULLE STRADE DELLA MUSICA
Un viaggio dal continente Americano all’Europa passando per l’Africa.
 Le atmosfere di Città del Capo in Sudafrica, i riti del “Bumba meu Boi” a Sao Luis in Brasile, New Orleans e il delta del Mississippi, New York con i suoi locali, i festival jazz in Europa e in Italia e, ancora, un violoncello di ghiaccio in tour da Trento a Palermo, saranno i temi che daranno spunto a Enrico Intra per creare un connubio fra musica e immagini in tempo reale.

12 Giugno – h 18.30 – Performance

Claudio Fasoli, Sax
Elaborazione sulle foto frutto del workshop del 17 aprile
NEL SEGNO DEL RACCONTO – LA CITTÀ COME PALCOSCENICO

Fasoli trarrà ispirazione dal lavoro prodotto dai singoli partecipanti al workshop fotografico, precedentemente tenuto da Pino Ninfa, eseguendo musiche create apposta per questa occasione.
Al termine, Claudio Fasoli dialogherà con Maurizio Franco sul ruolo della fotografia musicale nel panorama attuale

15 Giugno – h 20.30 – Performance
Giovanni Falzone, Tromba e elettronica
Alessandro Rossi Batteria e elettronica
Scatti di vari fotografi
FRA SACRO E PROFANO – LE FESTE RELIGIOSE IN ITALIA E NEL MONDO

Le foto di diversi fotografi fra cui Arturo Safina, Emilio Resmini, Luciano Rossetti, Pino Ninfa e altri che hanno partecipato ai suoi workshop in Sicilia, faranno da “fil rouge” narrativo ai vari episodi che i musicisti sonorizzeranno

19 Giugno – h 18.00 – Conferenza
FOTOGRAFARE IL JAZZ: RACCONTO O RESOCONTO. USI POSSIBILI PER LA COMMITTENZA
Luciano Linzi direttore artistico di JAZZMI
Enrico Stefanelli direttore del PHOTOLUX FESTIVAL

Cosa vuol dire fotografare il jazz e la musica al giorno d’oggi? Quali sono le esigenze di un festival? Serve sempre e solo l’icona dei musicisti con foto che spesso si ripetono tutte uguali o si può ragionare su altre forme di racconto? E’ ancora possibile parlare di professione? Due direttori di importanti festival fotografici e musicali, insieme a Pino Ninfa, cercheranno di fornire le risposte.


A proposito del suo rapporto con la fotografia di scena, e in particolare con la musica jazz, Pino Ninfa sottolinea “Ogni cosa si muove in una sorta di danza a cui mi piace partecipare come spettatore e fotografo”.

Come specifica Roberta Zanutto, in una delle prefazioni del catalogo -disponibile solo in 25 copie per una scelta artistica che punta all’alta qualità-, edito da MFD: “Tutto ciò che fa parte del grande macchinario dello spettacolo è degno di esserne protagonista: il dietro le quinte, gli elementi stessi del palco, le strade cittadine. Nelle immagini di Pino Ninfa i ruoli di spettatori e musicisti seguono una gerarchia che è parallela. L’energia scaturisce dal corpo dei musicisti, passa agli strumenti e da lì pervade l’atmosfera fino a inglobarne l’auditore”. Grande spazio viene, quindi, lasciato al luogo in cui le performance si svolgono, come fosse una cassa di risonanza, sia esso un palcoscenico di teatro, un intimo locale o una piazza, tanto che in alcune immagini la città stessa sembra diventare strumento musicale.

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