LARGO CORSIA DEI SERVI, LA SEDE, LA STORIA

Il palazzo sede del CMC è un centro culturale progettato e realizzato dallo studio Caccia Dominioni, edificio di razionalismo innovativo, edificato nel 1989/91 e riaperto dal CMC nel 2017, grazie a Fondazione Cariplo.
Sorge in Largo Corsia dei Servi, area pedonale insieme a piazza Beccaria, di recente oggetto di riqualificazione urbana del Comune di Milano. Qui si affaccerà anche la fermata S. Babila della Linea 4 .
Il Largo, con giardini, è scandito in verticale da diversi interventi architettonici e urbanistici di Gardella, B.B.P.R. Caccia Dominioni stesso, ed altri esponenti del razionalismo milanese.

Il palazzo oggi è uno spazio polifunzionale di eventi, meeting ed espositivo, disponibile a enti diversi e aperto al pubblico con le attività del CMC con artisti, scrittori, intellettuali, dall’Italia e dal mondo.
Costruito proprio a fianco della piccola chiesa di San Vito al Pasquirolo, dove, di recente, è stato scoperto l’atto di Battesimo del bambino Michelangelo detto il Caravaggio e di suo fratello.
Nel registro parrocchiale si nomina la famiglia Merisi i cui genitori si chiamano, sorpresa: Fermo e Lucia, come il titolo della prima versione dei Promessi Spossi di Manzoni e risultavano abitare in via Passarella, attuale galleria tra Largo dei Servi e Corso Vittorio Emanuele.

Centralissima piazza, a pochi passi dal Duomo, è il luogo anche dove si trovavano i Forni del famoso assalto descritto da Manzoni, L’ambiente è costellato dalle rovine delle Terme Erculee romane del II secolo d.C., le quali rendevano Mediolanum, nel II secolo d.C., famosa nel mondo.
Nella sede del CMC sono visitabili, coperti dalla struttura in vetro, i ruderi situati nella Sale Corsi e Meeting del CMC, detta appunto sala Erculea.

Nella Corsia dei Servi –primo nome del di Corso Vittorio Emanuele fino all’Unità d’Italia- echeggia anche la presenza dei Servi di Maria e le prime opere di welfare del Beato Giavannangelo Porro, uno dei primi educatori e costruttori di opere sociali del XV secolo, il cui corpo integro si trova nella Basilica di S. Carlo al Corso.

La storia dell’Illuminismo milanese si intreccia qui, con la Statua di Cesare Beccaria, autore de “Dei Delitti e Delle Pene”, nella adiacente omonima piazza, dove si svolge “Andiamo al largo” Festival di Cultura e Incontro del CMC. Momenti di storia e presente custoditi dalla Madonnina che si eleva con la sua guglia a pochi metri dalle due piazze.

Una storia scritta a Milano e vissuta nel mondo” quella del Centro Culturale di Milano -ente morale ideato e sostenuto da personalità e professionisti di Milano e del Paese, e dal volontariato dei giovani. Attivo dal 1981, con le sue 22.000 presenze e più di 50 eventi l’anno, è originale spazio di dialogo ed espositivo su molti campi della cultura e dell’arte, in collaborazione con istituzioni, enti, case editrici.

CBA “Designing brands with heart” ha ideato l’identity brand del Centro Culturale di Milano

Auditorium, Sale e Spazi Espositivi


Terme Erculee romane del II secolo d.C.

Erano un grandioso complesso di terme, estesa da Largo dei Servi a Porta Venezia e fu una delle più imponenti costruzioni legate alla presenza della corte imperiale a Mediolanum, occupando un’area di circa 14.500 metri quadrati.
Dell’antica struttura non rimangono che tracce esigue, portate alla luce nel 1959, quando nel centro storico iniziarono gli scavi in trincea per realizzare le nuove fognature. Andarono probabilmente distrutte durante le invasioni barbariche o nel 1162, quando l’imperatore Federico Barbarossa fece radere al suolo la città. Delle terme alcune tracce sono visibili nel Largo e all’interno del CMC.
Il complesso era costituito da un vasto spazio aperto porticato, la palestra, dal quale si accedeva alle imponenti strutture destinate alle diverse fasi del bagno.
Dall’area delle terme proviene un frammento di statua romana, identificato come il busto di Ercole, copia romana del II secolo di un originale di Lisippo. L’opera è ora conservata al Museo Archeologico di Milano. Sono stati inoltre ritrovate grandi superfici di pavimento a mosaico oggi esposte sempre al Museo.


GALLERY