A lezione da Marija Judina
Una delle più grandi pianiste del XX secolo (1899 – 1970).
Non lascia indifferente nessuno: commuove, affascina, forse può anche urtare, in ogni caso sbaraglia i luoghi comuni. Riscopriamo oggi l’arte e il volto della Judina-insegnante nel suo lavoro con gli studenti e con gli artisti di tutto il mondo
Giovedì 19 marzo ore 20,45
Auditorium CMC
Largo Corsia dei Servi, 4 – Milano (MM1 S. Babila – MM 3 Duomo)
intervengono
Marina Drozdova, Pianista, allieva e collega di Marija Judina, docente Accademia musicale Gnesin di Mosca
Giovanni Fornasieri, Pianista, direttore d’orchestra
Prenotazioni AMICI CMC
Prenotazioni Pubbliche
Incontro di presentazione del libro “A lezione di Marija Judina”, di Marina Drozdova, ed. La Casa di Matriona, con cd allegato di incisioni originali
Presentazione di Boris Petrusanskij
GALLERY
“Avverto fortissima la necessità artistica e morale di dire qualcosa all’uditorio, di comunicargli un messaggio di luce e di bellezza, che sia comprensibile per nel suo mistero … nell’arte rimane sempre questo “qualcosa”, questo “residuo” di mistero”
Marija Judina
“La sua vita e la sua arte sono la lezione fondamentale a cui possiamo accedere: a lezione dunque da lei!”
Boris Petrusanskij, pianista
“Dalla nascita di Marija Judina la sua figura continua a ingigantirsi, i contorni del suo ritratto si delineano sempre più distintamente”
Marina Drozdova
“Il grande compositore Dmitri Shostakovic, che era suo compagno di studi, racconta che il loro comune maestro Nikolaiev lo esortava: «Va’ a sentire come suona Marusja! In una fuga a quattro voci, ogni voce, quando suona lei, acquista un timbro particolare». Forse costava anche a lui ammetterlo, ma è indubbiamente una delle sue qualità strabilianti. Non solo, nei suoi dischi sono sempre presenti delle “scelte d’artista”.
Parlo di quella originalità che hanno i più grandi. Il suo lato sperimentale che ci regala delle prospettive nuove di pagine eseguite infinite volte. Sentendola suonare si sente poi una forte spiritualità (il simbolismo teologico di Bach trova in lei una compagna, carica di simbolismo russo), una forza a volte quasi mascolina, come diceva lo stesso Shostakovic, accompagnata da un grande rigore intellettuale. Sono rimasto affascinato dalla sua lettura delle Variazioni Goldberg di Bach, che dopo molti anni ho inciso anch’io.
La sua vita ci ha insegnato la libertà dal potere”
Ramin Bahrami