Father & Freud progetto teatrale e drammaturgia di Glauco Maria Genga


con Glauco Maria Genga e Giovanni Spadaro
musiche di Andrea Motta
regia di Adriana Bagnoli
consulenza scientifica di Maria Gabriella Pediconi
consulenza artistica di Rita Bagnoli
in collaborazione con Teatro dell’Aleph
con il patrocinio della Società Amici del Pensiero Sigmund Freud
Per la prima volta a teatro una pagina poco nota della vita di Freud: il suo viaggio ad Atene nel 1904. Lo stupore di fronte alla bellezza dell’Acropoli, il racconto che ne fece trent’anni dopo, la lunga strada per il successo che attraversa sempre il nodo del padre.

DOVE E QUANDO

Teatro Out Off, via Mac Mahon 16, Milano giovedì 21, venerdì 22, sabato 23 settembre 2023, ore 21:00
www.teatrooutoff.it/spettacoli/father-freud/
www.vivaticket.com/it/ticket/father-freud/213320

Il Progetto ripercorre il breve saggio di Sigmund Freud Un disturbo della memoria sull’Acropoli: lettera aperta a Romain Rolland. (1936, OSF, XI, pagg. 471-481). In quel testo, egli narra come nel settembre 1904 intendesse trascorrere una settimana a Corfù con suo fratello. Poiché quella meta fu loro sconsigliata per via del clima, andarono ad Atene, dove «trascorsero due ore sull’Acropoli: per la circostanza Freud aveva indossato la sua camicia più bella. Nello scrivere a casa, raccontò che quella visita aveva superato qualunque altra esperienza che avesse mai fatto o immaginato prima.» (Ernest Jones)
Quella visita fuori programma produsse in lui un momentaneo disturbo della memoria (Erinnerungstörung), un’esperienza sintomatica che egli stesso aveva descritto pochi anni prima in Psicopatologia della vita quotidiana (1901), «un senso di dubbio sulla realtà di ciò che aveva davanti agli occhi, tanto che stupì il fratello col chiedergli se si trovavano davvero sull’Acropoli». (Ernest Jones)
Più di trent’anni dopo, analizzò l’episodio: «Quando mi trovai sull’Acropoli e abbracciai con lo sguardo il paesaggio, mi venne improvvisamente il pensiero singolare: “Dunque tutto questo esiste veramente, proprio come l’abbiamo imparato a scuola?!”. Viaggiare così lontano, fare tanta strada, mi appariva al di fuori di ogni possibilità. Questo era legato alle ristrettezze e alla povertà delle condizioni di vita nella mia famiglia quand’ero ragazzo.» (Sigmund Freud)
Egli riferisce anche una notizia tratta da una biografia di Napoleone Bonaparte: quest’ultimo, prendendo in mano la corona ferrea per cingersi il capo, si era rivolto al fratello chiedendogli: “Cosa direbbe Monsieur notre père, se potesse essere qui adesso?”. Nel momento del massimo successo, Freud riconosce come proprio il desiderio che era già stato di Napoleone: avere il padre al proprio fianco.
La strada inaugurata dalla psicoanalisi non comporta il parricidio, quanto piuttosto il ritrovamento della via della propria affermazione, anche sorpassando il padre, il quale potrebbe persino compiacersene.

“Zia, parla con me; ho paura del buio. – Ma a che serve? Così non mi vedi lo stesso.-
Non fa nulla, se qualcuno parla c’è la luce.”
Se qualcuno parla c’è luce: in teatro, come nell’analisi, così come nella vita c’è bisogno dell’atto della parola, che la parola faccia accadere qualcosa e possa fare compagnia e luce tra le cose oscure.
Dentro questa citazione freudiana, che riecheggia durante lo spettacolo, c’è la cifra che ho voluto dare alla messa in scena, nel pieno rispetto della drammaturgia già così curata. Un luogo familiare, un rapporto personale e le parole che si susseguono, a volte lente, altre volte dense di racconti e digressioni, altre volte invece sono parole che emergono svelate dal tempo e dal lavoro del protagonista.
Lo spettacolo ci porta nell’intimità dello studio del professor Freud: attraverso il primo dei suoi biografi, nonché suo allievo e seguace, ci avviciniamo così ad una figura straordinaria. Ci immaginiamo Ernest Jones di fronte al suo maestro nell’atto di carpire non solo il maggior numero di fatti e informazioni per la sua monumentale biografia, ma anche i pensieri e i sentimenti più reconditi di Freud. Jones sarà il nostro “servo di scena” nel teatro dello psicoanalista, dove le cose più semplici e i ricordi più banali rivelano la profondità dello spirito umano.
Quel che ci è arrivato del mito Freud o delle sue scoperte ha origine in una vita quotidiana fatta di ricerca, passione e lavoro; dunque non troveremo l’onirico che ci si aspetterebbe, contenuto nei sogni o nei lapsus, né le associazioni più disparate; troveremo invece in scena l’esistenza di Freud e al massimo il suo doppio, il suo riconoscimento. A questo mirano l’uso della luce, le musiche originali, i burattini costruiti ad hoc sulle figure dei protagonisti.
La sfida dello spettacolo è quella di portare il pubblico dentro la quotidianità di un genio, avvicinando la sua vita prima che le sue opere, perché non si diano per scontati o non si travisino i suoi insegnamenti. Non parliamo solo agli addetti ai lavori, che troveranno comunque un approfondimento storico e biografico molto fedele, ma anche ai neofiti, ai giovani, a chi non ne sa nulla, perché semplicemente possa avvenire l’entusiasmante incontro con un uomo e con il suo pensiero.
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La lettera a Romain Rolland, sinora nota soprattutto nell’ambiente psicoanalitico, mostra oggi un rinnovato appeal: ne è prova la recente iniziativa del Freud Museum di Londra, che ospita fino a gennaio 2024 la mostra Tracing Freud on the Acropolis.

Siamo riconoscenti al prof. Paolo Bosisio, Docente di Storia del Teatro presso l’Università degli Studi di Milano e affermato regista di fama internazionale, per la stima dimostrataci e il sostegno offerto: è sua la voce fuori campo che narra il sorprendente sogno di Freud mentre, la notte fra il 5 e il 6 giugno 1938, attraversava la Manica per raggiungere Londra.

Glauco Maria Genga
è medico psichiatra e psicoanalista. Nato a Pesaro, vive e lavora a Milano, dove si è formato alla psicoanalisi con il dr. Giacomo B. Contri.
È Socio Ordinario e Membro del Consiglio Scientifico della Società Amici del pensiero ‘Sigmund Freud’, nonché consulente psichiatra presso diversi studi legali e all’Istituto di Medicina Aerospaziale ‘Angelo Mosso’ dell’Aeronautica Militare.
È autore di circa cinquanta pubblicazioni scientifiche, reperibili sul suo sito personale www.glaucomariagenga.it e sul sito www.societaamicidelpensiero.it. Partecipa al progetto di una «Enciclopedia del pensiero di natura», inaugurato da G. B. Contri.
Collabora da molti anni con M. Gabriella Pediconi, Docente di Psicologia Dinamica presso l’Università degli Studi di Urbino ‘Carlo Bo’, con cui ha curato il volume Pensare con Freud, Sic Edizioni, 3^ ed., 2007. Per la pertinenza, segnalo inoltre: G.M. Genga e M.G. Pediconi, Freud ad Atene. Quel che si cela dietro il disturbo della memoria sull’Acropoli, Convegno internazionale “Un secolo di parole e immagini per raccontare l’amnesia”, 24 settembre 2021, Università degli Studi di Urbino, in corso di stampa.
Collabora con la Fondazione Cineteca Italiana, presso la quale promuove rassegne di film e proiezioni a tema. Qui il link agli eventi realizzati: At The Movies With Freud
Adriana Bagnoli
è attrice e regista laureata in Scienze Filosofiche; collabora con la cattedra di Estetica dell’Università degli Studi di Milano e con alcune riviste di settore. È diplomata presso la scuola di Teatro Arsenale – Scuola Internazionale di teatro diretta da Kuniaki Ida.
Dal 2009 ad oggi lavora sulla didattica teatrale, cura laboratori teatrali per ragazzi e adulti, scrive e dirige spettacoli originali per diverse produzioni italiane (con Francesca Della Monica, Adriana Innocenti, César Brie, Silvio Castiglioni, Franco Branciaroli) .
Dal 2011 è docente di corsi di formazione nell’ambito delle capacità trasversali, creatività team building, comunicazione, storytelling, in collaborazione con società di formazione nazionali. È speaker e copywriter per video aziendali creativi, formativi e corporate. In particolare, collabora dal 2017 con Accademia Polis Lombardia nella progettazione di percorsi formativi per i medici lombardi e nella redazione di materiali didattici. Dal 2020 è docente di storia e filosofia presso una scuola superiore.
Link al sito: https://www.adrianabagnoli.com/