Ti chiediamo un sostegno, una donazione libera,
per questo progetto, per gli attori per la regia:
abbiamo reso la visione gratuita per tutti, anche on demand, sul nostro Canale YouTube
Giovedì 10 dicembre 2020 ore 21.00
“Come Ingres. O pressappoco”
GIUSEPPE FRANGI racconta gli scritti sull’arte
Lettura teatrale di Antonio Zanoletti
RIVEDI QUI TUTTI GLI APPUNTAMENTI PASSATI
Nei mesi scorsi l’immagine delle città, delle strade, delle persone stesse, è cambiata.
Sono assomigliate di più a quegli avamposti in attesa di una notizia migliore, proprio come Buzzati racconta.
Luoghi in cui l’uomo si scopre costituito di domande di senso inestirpabili, che lo proiettano verso un “oltre” necessario e quasi irraggiungibile, ma che inizia a far sentire la presenza degli altri e di sè.
Come dice Luca Doninelli, Buzzati aveva del giornalismo un’idea alta, appassionata, totalizzante: “Nessuno, credo, ha mai descritto la condizione del giornalista nel modo in cui lo ha fatto Buzzati: nobilitandola cioè per quella sua umanissima povertà, che è l’attesa. Attesa di una notizia migliore, o perlomeno del momento in cui si tornerà a casa. E così, ecco come vanno le cose: in attesa dei grandi eventi, la vita si consuma nella routine. È lo scandalo dell’uomo moderno” (Luca Doninelli)
Crediti Formativi per insegnanti di tutti gli ordini di scuole a cura di Associazione Rischio Educativo (segnalare la propria presenza all’ingresso)
A partire dai mesi scorsi l’immagine delle città, delle nostre strade, delle persone stesse, è cambiata. Nei nostri occhi e dentro il nostro cuore.
Sono assomigliate di più a quell’attesa sospesa, a quegli avamposti in attesa di una notizia migliore che Buzzati racconta, in cui la città è un luogo in cui l’uomo si scopre costituito di domande di senso inestirpabili, che lo proiettano verso un “oltre” necessario e irraggiungibile.
Come dice Luca Doninelli, aveva del giornalismo un’idea alta, appassionata, totalizzante: “Nessuno, credo, ha mai descritto la condizione del giornalista nel modo in cui lo ha fatto Buzzati: nobilitandola cioè per quella sua umanissima povertà, che è l’attesa. Attesa di una notizia migliore, o perlomeno del momento in cui si tornerà a casa. E così, ecco come vanno le cose: in attesa dei grandi eventi, la vita si consuma nella routine. È lo scandalo dell’uomo moderno” (Luca Doninelli)
In questi primi mesi di riapertura leggiamo insieme –e di nuovo- Dino Buzzati
Considerato un classico, è letto nelle scuole, ispiratore di film, continuamente riscoperto dalle giovani generazioni.
I nuovi incontri avranno al centro racconti, romanzi e articoli giornalistici fra cronaca e reportage.
Gli attori Angela Demattè, Antonella Morassutti, Antonio Zanoletti, Marino Zerbin, Andrea Carabelli, Laura Piazza, Matteo Bonanni leggeranno i testi scelti, mentre un ospite ci aiuterà a interrogarci sul nostro tempo.
Ascolteremo Paolo Alliata, Lucia Bellaspiga, Nanni Delbecchi, Luca Doninelli, Giuseppe Frangi, Luigi Mascheroni, Lorenzo Viganò.
I precedenti interventi di Antonia Arslan, Gianni Biondillo, Ferruccio De Bortoli li trovi qui (scopri/leggi)
“Dino Buzzati. Nella città contemporanea”, nasce da un suggerimento di Luca Doninelli – con il quale negli scorsi anni abbiamo affrontato la lettura integrale dei Promessi Sposi – e di Camillo Fornasieri.
Alessandro Zaccuri, giornalista delle pagine culturali di Avvenire e a sua volta scrittore, ha ideato e realizzato il ciclo, nel quale alcuni dei temi più significativi dell’opera letteraria e giornalistica di Buzzati vengono discussi e ripensati nella prospettiva dei cambiamenti che la Milano di oggi e la convivenza è chiamata ad affrontare.
Gli occhi di Buzzati cercano di vedere, come le sue parole. Se il giornalista guardava con curiosità e ironia il suo tempo, fu profetico del nostro, così segnato da un inconfessato bisogno di significato.
Buzzati invita a soffermarsi sull’ingombrante presenza del “segno” nella nostra quotidianità, che eppure a volte proprio non vediamo.
Un ingombro che di per sè è invito a lasciare entrare qualcos’altro, come vuole indicare il tema generale del Programma 2020/21 del CMC, tratto da Mario Luzi: ““Non ti fermare sulla soglia/entra, prendi possesso della casa/nei muri, nelle fondamenta”
Illustrazioni disegnate da Francesco Santosuosso per il CMC
![]() |
![]() |
CONDIVIDI