I servizi alla persona nella città che cambia.
Prove di Big Society.

Con il suo discorso del 19 luglio scorso a Liverpool il nuovo premier britannico David Cameron ha lanciato una sfida ambiziosa: che lo Stato si faccia da parte per lasciar spazio alla cosiddetta Big Society; ha promesso l’istituzione della nuova Big Society Bank che metterà a disposizione delle comunità locali dei fondi per svariati servizi, come la gestione della raccolta dei rifiuti, il trasporto pubblico, la conservazione dei parchi, l’accesso alla banda larga…

In questi mesi anche l’Italia si sta interrogando su questa riforma anglosassone in quanto potrebbe costituire una valida risposta al declino del sistema del welfare state. Bisogna infatti ripartire da alcuni dati che non si possono più ignorare: come il boom del no-profit; il successo delle piccole imprese d’elite che competono a livello internazionale; la crescente richiesta di professionalità non più rintracciabili in ambito nazionale.
Il Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini in una recente intervista ha affermato che “Il termine Big Society lanciato da Cameron traccia la cornice di un nuovo quadro culturale che indica una società che si costituisce dal basso, in cui vi sia un coinvolgimento sempre più attivo della comunità del privato nell’organizzazione e nell’erogazione dei servizi sociali”.
In questa prospettiva l’Italia sa già a cui guardare; un esempio virtuoso è rappresentato dalla Lombardia che, riformando la propria legislazione, ha permesso ai propri cittadini di scegliere tra diversi soggetti che erogano servizi di welfare quelli che meglio corrispondono ai propri bisogni.

introduzione
Giorgio Vittadini, Presidente Fondazione per la Sussidiarietà
Lorenzo Ornaghi, Rettore Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

presentazione del piano dei servizi
Carlo Masseroli, Assessore allo Sviluppo del Territorio Comune di Milano

intervengono
Philip Blond, Direttore ResPublica
Felice Scalvini, Presidente Comitato per la Solidarietà e Sviluppo.
Stefano Zamagni, Professore di Economia Politica Università Degli Studi di Bologna
Mauro Magatti
, Preside della Facoltà di Sociologia Università Cattolica di Milano
Alberto Meomartini, Presidente Assolombarda
Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

conclusioni
Giorgio Vittadini

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