Il lavoro che cambia nella città del lavoro.
Quale cultura sta sorgendo?

Ciclo “Milano e la sua sfida”

Mercoledì 17 gennaio ore 18,00 –  Auditorium CMC – Largo Corsia dei Servi, 4 Milano

Intervengono

Francesco Seghezzi, Direttore Fondazione ADAPT
Valeria Negri,
Responsabile Centro Studi Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza
Luca Del Gobbo, Assessore Regionale all’Università, Ricerca ed Innovazione

Riflessioni di

Alberto Meomartini, Dirigente d’Azienda
Salvatore Carrubba, Giornalista, Presidente Piccolo Teatro
Luciano Pero, Docente di Organizzazione per il MIP Politecnico

Coordina
Mario Mezzanzanica, Direttore CRISP Milano Bicocca

Il lavoro sta cambiando. I mezzi con cui lo si svolge stanno modificando il senso di questa attività necessaria ma anche desiderata dall’uomo.
Milano è oggi una delle città, se non l’unica d’Italia, dove, nel corso di questa nuova epoca, sorta anche dalla crisi del 2008, l’occupazione è più possibile.
Il Centro Culturale di Milano, stimolato da dialoghi intercorsi tra personalità del mondo sociale e imprenditoriale milanese, pone, con questo primo Incontro del Ciclo “Milano e la sua sfida-Le trasformazioni di una città Madre”, un interrogativo nuovo nel panorama delle ricerche, statistiche e analisi del fenomeno lavoro.
Questi cambiamenti quale cultura stanno generando? Ci basta definire cosa vuol dire lavoro 4.0? Ma quali sono gli altri cambiamenti?
Quale concezione di sé e della società sta mutando insieme alle mutazioni importanti del fenomeno che caratterizza la vocazione della persona? Del tempo, della famiglia del tempo libero, del senso pubblico, dei corpi intermedi, tutti elementi connessi e generati dalla persona e dalla comunità che cambia.
Milano ha sempre tratto dal tema del lavoro, da quella sua “inquietudine fattiva”(come l’ha definita Luca Doninelli in diversi suoi interventi ne Le Nuove Meraviglie di Milano (prima e unica narrazione di Milano oggi), una grande parte della cultura della città, del proprio genius loci, della relazione culturale, sociale, religiosa e politica della metropoli. Fino a esportarla o meglio a condividerla, senza imposizioni, con i territori lombardi e dell’interland, venendone a sua volta contaminata.
Se cambia la cultura che nasce dal fenomeno più diffuso e pervasivo della propria giornata, cambia anche quello della società. A che punto siamo? Possiamo avere delle marcature? Con quali risultati e a quali riflessioni esse aprono? Ed anche: siamo una città che sta pensando il lavoro o è trascinata dalla globalizzazione del lavoro, perdendo un accento internazionale, cioè locale?
In questo Incontro la parola a giovani ricercatori, di Adapt, di Confindustria-Assolombarda, con nuovi dati e rilievi appositamente studiati per l’occasione, a personalità coinvolte nel mondo aziendale, della ricerca e della cultura per un primo giudizio. Il Ciclo proseguirà con interventi su “ex Scali ferroviari, si riprogetta una città”, “Rinasce il welfare? La riforma nazionale del III settore e Milano”.

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