Il mondo e la tenerezza. Walter Rosenblum
Master of Photography

Mostra di Fotografia a cura di Roberto Mutti
con il Patrocinio del Comune di Milano
110 opere vintage (1938/1980)
3 dicembre 2025 – 19 febbraio 2026
Sala Espositiva CMC
Largo Corsia dei Servi 4 (MM1 e 4 S. Babila – MM3 Duomo)
Orari di apertura al pubblico
Da Martedì a Venerdì 10.00 -13.00; 14.30-18.30
Sabato e Domenica 15.00 – 19.00; chiusura il lunedì
Chiuso per festività: 24, 25, 26, 31 dicembre, 1° e 6 gennaio 2026
Biglietto di ingresso
intero € 10
ridotto € 7 (scolaresche, studenti, tessera Amici CMC, over 65)
Prenotazioni scuole e gruppi con visita guidata
prenotarsi a segreteria@cmc.milano.it
Info
CMC – tel. 02 86455162
www.centroculturaledimilano.it
Ufficio Stampa De Angelis Press
ino@deangelispress.com
T. 3457190941
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APPUNTAMENTI PRINCIPALI
In Mostra il Libro catalogo ed. SilvanaEditoriale, a cura di Angelo Maggi
W. Rosenblum, Master of Photography
Giovedì 4 dicembre 2025, ore 20.30
Auditorium CMC
proiezione del film di e con Nina Rosenblum
“Walter Rosenblum. In search of Pitt Street”
Evento a Ingresso libero (con prenotazione) con Mostra aperta fino alle 23,00
Venerdì 13 febbraio 2026, ore 20.30
Auditorium CMC
proiezione del film di Nina Rosenblum
“They fight with cameras” narrato da Liev Schreiber
Evento a Ingresso libero (con prenotazione) con Mostra aperta fino alle 23,00
Sabato 14 febbraio 2026
al New York Encounter
“Everything is waiting for you”
Metropolitan Pavillon 125W 18Th Street
Intervento di Nina Rosemblum e immagini su “Walter Rosenblum, places of belonging”
Walter Rosenblum (New York City, 1919-2006) fotografo di fama internazionale è figura cardine della fotografia del XX secolo. Congiunge la fotografia sociale di Lewis Hine con la nascita del reportage umanistico di Paul Strand (l’autore di ManHatta, primo film sul genius locis di una città) allievo di Alfred Stieglitz ed Edward Steichen. La street photography delineava un nuovo percorso espressivo, fino ai nostri giorni. Nelle icone lasciate da Rosenblum si coglie la sua cifra: rendere inscindibile l’arte e il racconto giornalistico. Il suo genio dell’umano e della composizione rivela l’immagine interiore dell’uomo nei luoghi in cui vive, si esprime, lavora, genera, lotta.
Il mondo e la tenerezza, dimensioni spesso distanti: “il mondo” contraddittorio e violento, “la tenerezza” che esiste anche nelle realtà più dure che documentano eventi tra i più significativi del ventesimo secolo: l’esperienza degli immigrati in America, nella Lower East Side di New York, la Seconda Guerra Mondiale, i rifugiati della guerra civile spagnola in Francia, la vita quotidiana a East Harlem, Haiti, in Europa, le generazioni del South Bronx
Giovanissimo, all’età diciassette, si unì al collettivo della Photo League, il fenomeno più significativo della fotografia tra gli anni ’30 e ’50 nato per fare luce sulle problematiche umane e sociali ignorate dalla politica.
Ai fondatori Paul Strand e Berenice Abbott aderirono Helen Levitt, Robert Frank, Eugene Smith, Ruth Orkin, Dorothea Lange, Aaron Siskind, lo svizzero Rudy Burckhardt, Lisette Model, Fred Stein, Sid Grossman, Arthur Leipzig e Weegee. Lì si plasmarono le varie strade del reportage umanistico.
I suoi locali poveri ma pieni di vita divennero la sua casa. Ne diventò uno dei principali animatori, Presidente del comitato espositivo e direttore dei Photo Notes, fino allo scioglimento forzato avvenuta nel 1952 nel giro di vite del maccartismo.
Rosenblum era sulla spiaggia Omaha Beach la mattina del D-Day. Realizzò anche le prime riprese cinematografiche del campo di Dachau. Uno dei fotografi della Seconda Guerra Mondiale più decorati. Le sue foto sono esposte in oltre 40 musei e collezioni internazionali, tra cui J. Paul Getty Museum di Los Angeles, Library of Congress di Washington D.C., Bibliothèque Nationale di Parigi, Museo Reina Sophia, MOMA di New York.