Il sentiero dei nidi di ragno
Parole e musica per Italo Calvino

Venerdì 16 maggio 2025, ore 20.30 Auditorium CMC
Largo Corsia dei Servi 4 – Milano
Ingresso con Prenotazione e Donazione 10 €

Stefano Annoni Lettura scenica
alla fisarmonica Katerina Haidukova
regia Paolo Bignamini
adattamento e aiuto regia Giulia Asselta
spazio scenico Michela Invernizzi
luci Alberto Comino
foto Andrea Lisco
co-produzione Centro Culturale di Milano/Nidodiragno,
Teatro degli Incamminati in collaborazione con
Associazione culturale LetterAltura di Verbania

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«Quando cominciai a sviluppare un racconto sul personaggio d’un ragazzetto partigiano che avevo conosciuto nelle bande, non pensavo che m’avrebbe preso più spazio degli altri. Perché si trasformò in un romanzo? Perché – compresi poi – l’identificazione tra me e il protagonista era diventata qualcosa di più complesso». Italo Calvino

Conversazioni eretiche 2025
Appuntamenti teatrali al CMC – Centro Culturale di Milano
a cura di Paolo Bignamini, con la collaborazione di Giulia Asselta
produzione Centro Teatrale Bresciano/CMC

La senti?
Una goccia d’acqua sale i gradini della scala. (…)
Ma che cosa sarebbe poi questa goccia: (…) sarebbe per caso un’allegoria? Si vorrebbe per cosi
dire, simboleggiare la morte? o qualche pericolo? e gli anni che passano?
Niente affatto, signori: e semplicemente una goccia, solo che viene su per le scale.(…)
Tic tic, misteriosamente, di gradino in gradino.
Una goccia, Dino Buzzati

All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, in un momento in cui creare una «letteratura della Resistenza» era una questione aperta e scrivere «il romanzo della Resistenza» si configurava come un imperativo e, prima che «fatto d d’arte», era «fatto fisiologico, esistenziale, collettivo», Calvino sceglie di raccontare l’esperienza partigiana «di scorcio», attraverso gli occhi di un bambino, Pin, un monello del carrugio, sboccato e candido al tempo stesso, ingenuo eppure furbo, spavaldo, provocatorio, ruvido e, a volte, persino perfido. In questo modo, l’indicibile, il troppo grande, le tragedie, gli eroismi, gli impensati slanci, le lacerazioni e i tormenti delle coscienze diventano inaspettatamente un mondo scanzonato, quasi allegro. Come scrisse Pavese nella postfazione al romanzo, «l’astuzia di Calvino, scoiattolo di penna, è stata questa, di arrampicarsi sulle piante, più per gioco che per paura, e osservare la vita partigiana come una favola di bosco, clamorosa, variopinta, “diversa”»

STEFANO ANNONI

KATERINA HAIDUKOVA

PAOLO BIGNAMINI

Torna nel 2025 Conversazioni eretiche, giunta alla sua seconda edizione: la rassegna, prodotta dal Centro Teatrale Bresciano e il cui titolo prende le mosse da un passaggio del romanzo Sunset Limited di Cormac McCarthy, propone un ciclo di agili spettacoli teatrali ospitati negli spazi del Centro Culturale di Milano. Il cartellone, ideato dal regista Paolo Bignamini in dialogo con il CMC, ha l’obiettivo di indagare autori e temi che spingono verso una coscienza contemporanea, alla scoperta, all’inaspettato.

A quell’imprevisto che invocava Montale in una delle sue più belle poesie, che “è la sola speranza”.

Ne La giacca stregata e altre storie il mistero che pervade i racconti di Dino Buzzati ci suggerisce l’inaccessibile del reale. Ne Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino ci restituisce una Resistenza scevra di ogni retorica, raccontando l’esperienza partigiana da un punto di vista inatteso come quello di Pin, un bambino, un monello dei carruggi. Buzzati, Calvino: due grandi autori italiani inquadrati fuori da mode e convenzioni, una proposta di lettura della realtà che si sporge sul teatro per ricercare – insieme a un gruppo di giovani attori e artisti di talento – una possibilità e un’occasione di senso.