La Ballata di Chieffo
Concerto e dialoghi al Teatro San Babila

Venerdì 23 maggio 2025, ore 20.30
Teatro San Babila – Corso Venezia 2/A ang. Piazza S. Babila
Ingresso con Prenotazione e Donazione 10 €
Storia di un cantautore e del suo popolo
Per l’ottantesimo compleanno di Claudio Chieffo
In occasione della pubblicazione del libro
La ballata di Chieffo di Walter Gatti ed. VOLONTÈ&CO
Concerto con
Benedetto & Martino Chieffo
Voci e chitarre
interventi di
Massimo Bernardini, giornalista
Gioele Dix, attore e cantante
Mark Harris, musicista e compositore
Walter Gatti, autore del libro
Alessandro Gnocchi, giornalista
Laura Lotti, attrice
coordina Irene Elisei, giornalista
Claudio Chieffo (1945-2007) è considerato tra i più significativi cantautori italiani, con oltre 110 canzoni e alcune migliaia di concerti realizzati nell’arco di circa quarant’anni di attività. Come disse Mark Harris: “tu hai quello che altri non hanno, hai radunato un popolo”.
Proprio in questi mesi ricorre il suo 80° compleanno e vogliamo viverlo insieme.
Una serata per “stare con Chieffo” con un Concerto e Dialoghi ragionati con persone che si sono sentite coinvolte, nel tempo, dalle sue parole e dalla sua musica. Le due tappe sono Milano e Forlì.
Il libro “La ballata di Chieffo” è la novità editoriale di spicco che finalmente tocca tutta la ballata artistica culturale e musicale del Cantautore, grazie alla intensità e abilità del musicologo giornalista e musicologo Walter Gatti 8autoore anche di .CON pensare al largo). Come il libro la serata ripercorre anche il contesto storico, artistico, politico, culturale e religioso in cui l’autore forlivese si è mosso, dall’inizio degli anni ’60 fino alla sua scomparsa. Decine e decine di interviste aiutano a comprendere lo sviluppo della sua produzione, il suo percorso umano, spirituale e culturale, le influenze e le amicizie (da Luigi Giussani a Karol Woytila, da Bill Congdon a Francesco Ricci, da Giorgio Gaber a Francesco Guccini, da David Horowitz a Mark Harris), le collaborazioni musicali e l’anelito per l’arte (il teatro, la fotografia, il cinema) perché fosse penetrata dalla fede vissuta. Il tutto con l’obiettivo di restituire al cantautore di Forlì il luogo effettivo e affettivo all’interno del movimento artistico-cantautorale del nostro Paese.