LE CARTE DEL GENOCIDIO ARMENO

giovedì 21 gennaio ore 21,00
Canale YouTube
FaceBook e sul sito del Centro Culturale di Milano

Presentazione del libro

KILLING ORDERS di Taner Akçam
I telegrammi di Talat Pasha e il Genocidio Armeno

edizione italiana a cura
di Antonia Arslan, ed. Guerini

«Ho scritto questo libro nella speranza di eliminare l’ultimo mattone del muro del negazionismo». Taner Akçam

intervengono
Taner Akçam, storico, Clark University, Worcester, MA
Antonia Arslan, scrittrice
Marta Ottaviani, giornalista
Siobhan Nash-Marshall docente di filosofia, ManhattanVille College

coordina
Andrea Avveduto, giornalista, Redazione del CMC

Taner Akçam

Antonia Arslan

Marta Ottaviani

Siobhan Nash-Marshall

Killing Orders

Andrea Avveduto

Purtroppo lo sterminio degli armeni non è questione che appartenga al passato. È stato riconosciuto in quanto genocidio dal Papa, dall’Unione europea, dall’Italia e da una trentina di altri Paesi, ma la Turchia continua a negarlo.

A provare la natura pianificata del genocidio arriva il libro “Killing orders.

Papa Francesco ha definito quello degli armeni come “il primo genocidio del XX secolo” e il fatto che sia rimasto impunito e negato ha contribuito a far sì che non fosse l’ultimo.

Taner Akçam è stato arrestato per i suoi scritti già nel 1976 e condannato a dieci anni di reclusione per reati d’opinione; un anno dopo è riuscito a fuggire e a rifugiarsi in Germania e poi negli Stati Uniti, dove attualmente ha la cattedra di Studi sul Genocidio Armeno alla Clark University. Il suo ultimo libro dimostra la natura pianificata dello sterminio armeno pubblicando i telegrammi di Talat Pasha, l’architetto del genocidio.

I telegrammi di Talat Pasha, l’architetto del Metz Yeghern – il Grande Male – provati nella loro autenticità e tradotti per la prima volta in lingua italiana in un’edizione curata da Antonia Arslan.

Non lasciano alcun dubbio: quello patito dagli armeni fu un Genocidio, il primo del XX secolo. Un vero terremoto negli studi sul Genocidio Armeno.

Il New York Times scrive di Akçam  come “Lo Sherlock Holmes del genocidio armeno” e la rivista Foreign Affairs, la più autorevole in assoluto nel settore della politica internazionale, dice che questo libro è “tra i migliori sul Medio Oriente” (La Stampa, Luigi Grassia)


Un fatto storico ancora oggi insopportabile per il regime di Ankara, Taner Akçam ha lavorato su preziosi ed eloquenti documenti originali inediti, restituendo con precisione al lettore, passo dopo passo, istruzione dopo istruzione, le varie fasi di preparazione, innesco e divampare dello sterminio. Una macchina della morte su ampia scala affidata alla carta e all’inchiostro, intrisa del sangue di oltre un milione e mezzo di vittime. L’opera fondamentale di Akçam ci fa entrare nei meandri dell’organizzazione genocidaria e nella logica dei carnefici.

Il negazionismo di Stato che cerca di giustificare, ridimensionare o del tutto misconoscere questo immenso buco nero della Storia, su cui affonda la nostra contemporaneità sia in Europa sia nel Medio Oriente, è qui messo definitivamente con le spalle al muro.

Come scrive Akçam con molta ironia – «la verità ha la cattiva abitudine di venir fuori, alla fine»: e questo suo libro è basato sull’eccezionale scoperta di un importantissimo archivio, ricco di prove che convalidano e sostengono l’autenticità dei materiali. Un lavoro meticoloso e accuratissimo. (Dalla prefazione di Antonia Arslan)

Taner Akçam è ampiamente riconosciuto come il primo storico turco ad aver scritto e discusso apertamente il Genocidio Armeno. Nato nella regione di Kars-Ardahan, nel 1976 viene arrestato e condannato a dieci anni di reclusione per i suoi scritti. Un anno dopo riesce a fuggire e a rifugiarsi in Germania. Oggi ha la cattedra di Studi sul Genocidio Armeno alla Clark University negli Stati Uniti. Per le edizioni Guerini ha pubblicato Nazionalismo turco e Genocidio armeno (2005).

Killing Orders di Taner Akçam, dicembre 2020| pag. 312 | 25,00 €

CONDIVIDI

 

APPROFONDIMENTI

Invito


Testo dell'incontro