Marina Cvetaeva (1892-1941) La sopravvivenza dell’umano
Una iniziativa a cura di Francesco Napoli
Martedì 31 maggio 2022, ore 21:00
Auditorium CMC Largo Corsia dei Servi, 4
diretta streaming canale YouTube e Facebook
“cosa farò, smisurata/ nell’impero delle misure?”
Marina Cvetaeva (1892-1941)
La sopravvivenza dell’umano
a cento anni dalla pubblicazione di Versi per Blok (1922)
partecipano
Maria Grazia Calandrone, scrittrice
Isabella Serra, poetessa e traduttrice
Con un contributo video da Mosca
Olga Sedakova poeta e scrittrice
Introduzione critica di
Roberto Galaverni, Corriere della Sera
coordina Francesco Napoli
Marina Cvetaeva (1892-1941)
Marina Cvetaeva, russa, grandissima anima e poetessa -inghiottita nel Gulag della Russia di Stalin, le cui sorti coinvolsero tutta la sua famiglia.
Donna innovativa e autentica è tra i poeti di riferimento nella poesia italiana del Novecento declinata al femminile, un esempio e una guida allo stesso tempo.
Ripercorrere giusto a cento anni dalla pubblicazione di Versi per Blok -da considerare l’opera sua di maggiore incisività e nitore – il suo cammino, umano e letterario, aprire un’ampia finestra sulla sua figura serve anche a mettere in luce una persistente frequentazione alla sua poesia ad opera della nostra poesia contemporanea.
Per la sua storia consigliamo questi due articoli:
http://www.destradigelagarina.it/UploadDocs/5242_Art_12_Turra.pdf
Il Ciclo POESIA AL … LARGO 2022
a cura di Francesco Napoli
C’è un momento della poesia italiana del Novecento, attorno agli inzii degli anni Settanta, in cui si assiste a una graduale ma continua crescita di attenzione verso la poesia anglofona e di culture dell’Europa centrale e orientale a scapito di quella francofona che fino a quel momento aveva dominato, attraverso i suoi portati, Simbolisti prima e Surrealisti poi. Questo avviene in un momento in cui la generazione allora in formazione (da Giuseppe Conte a Roberto Mussapi, da Milo De Angelis a Valerio Magrelli per ricordarne solo alcuni) cercava una risposta forte alla prevalenza della neoavanguardia, per dare alla poesia un nuovo “fare” e nuova “libertà”.
Con un grande Maestro come Mario Luzi, ma non solo lui, a mediare.
Quest’anno attraverso alcuni anniversari particolarmente significativi si vuole gettare una luce ulteriore su questo passaggio chiamando a testimoniare i protagonisti di allora, in una serie di incontri rivolti verso la Storia, ma che guardano con decisione verso il nostro mondo in divenire.