Pagine scelte

Romanzi, memoir, saggi. Le letture consigliate da redazione e collaboratori di .CON. D’altronde, Natale è sempre occasione per regalarsi e regalare un buon libro. Al tempo del tecnologico spinto (fino a dove?) conviene coltivare un atto a suo modo sovversivo. Perché si può sempre nascere e rinascere alla lettura. Incrociando l’appuntamento con la Nascita per eccellenza.

      


15 dicembre 2023
Tempo di libri
La Redazione, a cura di Enzo Manes    

Andrea Avveduto
Un libro che attraverso l’epopea di Bobby Fisher racconta della statura dell’uomo, del suo desiderio incolmabile, della sua continua ricerca verso qualcosa che possa placare la sua sete.

Alessandro Barbaglia “La Mossa del matto”, Mondadori, 2022

Un libro semplice e chiaro per capire cosa c’è dietro la crisi in Ucraina. Un testo che sposta il lettore dagli schieramenti e indica con forza l’unico punto da cui ripartire: l’uomo. 

Adriano Dell’Asta “La Pace russa”, Sholè, 2023

Alessandro Banfi
Mettete un giornalista su una barca a vela a percorrere le coste della Toscana e scoprite un mondo: storie di vita, di mare e anche di terra. Vicende che vi fanno amare la natura e soprattutto l’umanità. Il racconto, veloce e piacevole, riguarda esperienze reali e c’entra anche molto con la solidarietà sociale. Gli utili del libro vanno all’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze.

Massimo Canino “Frontemare. Storie comuni e straordinarie dai porti di Toscana”, Minerva, 2023

Non è il suo ultimo libro, ma è un testo prezioso questo di Colum McCann, da leggere e rileggere in questi giorni drammatici di guerra in Medio Oriente. Racconta infatti la storia vera di due padri, uno palestinese e uno ebreo, che hanno avuto i figli vittime della parte avversa. Due padri che diventano amici, rompendo il muro di odio e le barriere fisiche che li dividono. Sono infatti entrambi impegnati nella onlus “Parents circle”, che prefigura un mondo diverso.

Colum McCann “Apeirogon”, Feltrinelli, 2022

Andrea Caspani
Per conoscere di più un Beato (2007) ignorato o ideologizzato, ma che ha sviluppato, insieme con la moglie, un cammino di fedeltà a Cristo portandolo a essere giustiziato dal nazismo perché ha anteposto Cristo al regime.

Erna Putz “Franz Jägerstätter. Un fulgido esempio in tempi bui”, Il pozzo di Giacobbe, 2023

Il libro racconta l’avventura umana di Andrea Aziani che ha portato ovunque il suo amore alla vita, scoppiato grazie all’incontro con don Giussani. Da Abbiategrasso all’Università Statale di Milano, a Siena, a Firenze e infine in Perù dove si è recato nel 1989 e ha comunicato la sua passione di vita fino al giorno della sua salita al cielo, 30 luglio 2008.
Dal libro emerge chi è stato, chi è Andrea Aziani. Sono i suoi e i suoi amici e amiche a parlare di lui, è la loro commozione ad aver scritto questo libro che racconta di un uomo il quale dà a noi che viviamo un tempo strano la speranza che un Altro opera per il bene di tutti. Il libro è uno strumento di cui Andrea si può servire per continuare la sua missione. Il libro ha due commoventi introduzioni, una di Mons. Giovanni Paccosi e l’altra di Paolo Aziani, fratello di Andrea.

Gianni Mereghetti e Giancorrado Peluso “Andrea Aziani. Febrre di vita” edizioni ITACA

Una presentazione intelligente e arguta degli snodi principali de “Il Signore degli Anelli”. Un’incursione in quattro lezioni per accostare un testo importante della letteratura nel cinquantenario della morte dell’autore nato in Sudafrica.

Andrea Monda “J. R. R Tolkien: L’imprevedibilità del bene”, Ares, 2021

Paolo Covassi
La scuola dal punto di vista degli alunni, ma non di quelli bravi, anzi… la scuola raccontata da un “somaro” (parole sue) che “malgrado la scuola” è diventato un grande professore e un grande autore. Da leggere se non si lavora nella scuola, basta essere genitori… Per i docenti, per ricordare la necessità di collocare l’amore al centro della relazione pedagogica.

Daniel Pennac “Diario di scuola”, Feltrinelli, 2007

Un romanzo che aiuta a capire l’importanza delle parole e non solo. Se non c’è colpa, non c’è redenzione. Un romanzo distopico che pur essendo stato scritto 50 anni fa racconta una società che non sembra così distante dalla nostra…

Henrik Stangerup “L’uomo che voleva essere colpevole”, Iperborea (2023) – Postfazione di Anthony Burgess

Marco Dotti
Ogni cosa chiede di essere esposta. Ogni vita di essere raccontata. La trasparenza è diventata una terribile costrizione. Nasce da qui un bisogno sociale di introversione che è il fondamento stesso di ogni, possibile ricucitura dei legami. E se questa introversione altro non fosse che bisogno di spiritualità e di trascendenza?

Paulo Barone “Il bisogno di introversione. La vocazione segreta del mondo contemporaneo”, Raffaello Cortina editore, 2023

Che cosa accadrebbe alla vita se, la vita, fosse confinata in un metaverso? Se ogni nostra connessione affettiva fosse regolata da algoritmi e intelligenza artificiale? Potremmo dare anche del “tu” alle cose? Potremmo ancora dire “io”? Potremmo ancora dire: “vita”? Un romanzo non distopico, né utopico – uno dei migliori sul tema “metaverso” – ma incredibilmente concreto, della scrittrice finlandese Piia Leino fa i conti con un futuro che rischia di essere “già qui”. Ma apre orizzonti di speranza, nel segno dell’umano. Della vita. 

Piia Leino “Cielo”, Voland Roma 2023

Walter Gatti
Il più grande autore di fantascienza del secondo 900 si è cimentato con “Valis” in una sua rilettura teologica del mondo che verrà. Il risultato è un allucinato viaggio nel futuro alla ricerca della risposta alla questione: in noi c’è del divino o siamo insignificanti spoglie mortali? Anche in questo volume, tra schizofrenia e LSD, Dick ha scritto alcune tra le più affascinanti pagine della narrativa portando la sci-fiction in una galassia mai prima esplorata. Come se il suo discorso iniziasse dove si era fermato (senza allucinogeni), Ray Bradbury. 

Philip Dick, Trilogia di Valis, Fanucci, 2019

Forse nessun romanzo, come questo del britannico Greene, mette in scena la permanenza della promessa sbattuta in faccia alla debolezza dell’umano. Una narrazione serrata e febbrile, una memoria del peccato originale e della banalità del proprio limite che fuoriescono da ogni pagina. Ma, su tutto, il ripetersi dell’inaudito, in un libro impossibile da dimenticare proprio a Natale.

Graham Greene “Il potere e la Gloria”, Mondadori, 2002

Elena Inversetti
La storia di Stoner si può leggere in riferimento al grigiore della vita del protagonista oppure alla solidità, alla fedeltà e all’impegno di essere un buon professore e un buon padre. Il lettore è coprotagonista della vita di Stoner. Un radicale realismo “granitico” che l’autore ha spiegato così: “L’essenziale è l’amore per la cosa stessa. E se ami qualcosa, la capirai. E se la capirai, imparerai un sacco. La mancanza di amore è ciò che definisce un cattivo insegnante […] Non saprai mai quali saranno i risultati di quello che fai”.

John Edward Williams “Stoner”, Fazi Editore, 2012

L’ultimo saggio del giornalista del Corriere della Sera andrebbe letto almeno dopo gli ultimi due dedicati alla Cina e all’inverno dell’Occidente, A meno di non essere esperti di economia e di politica estera, siamo un po’ tutti vittime di quelle pagine dei manuali di storia che a scuola ci facevano saltare. Quelli che parlavano di Asia e di Africa. Rampini in modo lucido, fonti e dati alla mano, oltre a esperienze dirette, frutto del suo lavoro di corrispondente prima negli USA e poi in Cina, oltre ai suoi molti viaggi, ci aiuta a comprendere la contemporaneità oltre i confini europei.

Federico Rampini “La speranza africana”, Mondadori 2023

Enzo Manes
«So con precisione quando sono diventato leggenda». Chi sa così è Abel Crow. Professione: sceriffo. Uomo di legge in un Ovest immaginario però non strampalato. La sua storia è un western. Molta fisica, le pallottole fischiano, le durezze sono come la polvere: infinite. Ma la sua storia è un western metafisico. E i dialoghi secchi, bruschi, insidiosi, eppure necessari, tagliano la banalità con domande affilatissime. C’è l’amore, l’incomprensione, anche la famiglia certo nervosa e implacabile, l’andare e venire che sembra proprio che la realtà sfumi nel tempo che si perde di suo. E c’è lei, la sua lei, personaggio memorabile. Infatti, si chiama Allelujah.

Alessandro Baricco “Abel”, Feltrinelli, 2023

L’Unione Sovietica della tirannide. L’autrice scolpisce un capolavoro della letteratura. Con parole dense e austere svela la grande tragedia. Quella di una generazione rasa al suolo, di tante vite annichilite da un potere menzognero. Il racconto è attraversato dalla terribile vicenda di suo marito, il grande poeta Osip Mandel’štam, morto a 47 anni in un gulag staliniano alla periferia di Vladivostok. Pagine che pesano. Anche strazianti. Si finisce nel mirino della polizia politica senza che venga fornito uno straccio di perché. Ma il perché è tutto compreso nelle 656 pagine di questo memoir dove ci sono le persone. Restituite con pensiero e sensibilità femminili. Un grande affresco di verità.

Nadežda Mandel’štam “Speranza contro speranza”, Settecolori, 2022

Marina Mojana
Perché, attraverso le pagine avvincenti di questo romanzo storico dedicato alla pittrice caravaggesca Artemisia Gentileschi – alle sue note vicende di violenza subita e di riscatto con l’arte – ben si comprende che non c’è nulla di nuovo sotto il sole e che oggi, come allora, per ogni donna «c’è ancora domani».

Susan Vreeland “La passione di Artemisia”, Neri Pozza Editore, 2002

Perché la via dell’infanzia spirituale, seguita con eroismo dalla giovane carmelitana, mi appare oggi più eversiva e rivoluzionaria che mai. Scrisse tre mesi prima di morire, nel luglio del 1897: «… Voglio insegnare loro i piccoli mezzi che sono riusciti a me tanto bene, dire loro che c’è una sola cosa da fare quaggiù: gettare a Gesù i fiori dei piccoli sacrifici, prenderlo con le carezze, è così che io l’ho preso e per questo sarò ricevuta tanto bene».

S. Teresa di Gesù Bambino, “Gli scritti”, Tipografia Poliglotta Vaticana, 1979

Walter Ottolenghi
L’Olanda di Vermeer dall’altra parte del quadro.

Susan Vreeland La ragazza in blu, Beat, 2021

Pellegrinaggio surreale del figlio maschio dal padre e verso il padre.

Russel Hoban “La ricerca del leone”, Adelphi, 1976

Roberto Persico
Per combattere il pessimismo registrato dal CENSIS, troppo spesso alimentato da scarsa conoscenza dei fatti. Due libri che documentano, solidissimi dati scientifici alla mano, come il progresso tecnologico e la crescita economica stiano inesorabilmente riducendo i mali storici del mondo – fame, povertà, ignoranza… -, e si stiano rivelando gli strumenti più efficaci per affrontare anche problemi recenti come i cambiamenti climatici o la sovrappopolazione.

Hans Rosling Factfulness, Rizzoli 2023
Hans Schellenberger “L’Apocalisse può attendere, Marsilio, 2021

Per accompagnare anche i nostri figli (e nipoti…) alla scoperta che la vita è fatica e lavoro, ma che sono una fatica e un lavoro buoni, pieni di letizia e di speranza: Il “Purgatorio” di Dante raccontato a lettori di 10-13 anni, un cammino fatto di imprevisti belli e di compagnia buona, per scoprire che, se accettiamo la fatica e il lavoro che la realtà impone, ne usciamo più lieti, più certi, più grandi.

Franco Nembrini-Gianluca Recalcati “Uscimmo a riveder le stelle, Ares, 2023

Nicola Varcasia

Il libro narra di storie che danno anima alla speranza e mostrano gli eventi della vita da una prospettiva diversa, capace di ridonare pace e vita. Marta, prossima alla morte, reimpara ad amare. Suo marito, riconoscendo il proprio fallimento, attraverso un semplice incontro, impara ad accettare il perdono e si ritrova a sua volta capace di amare ancora.

Giorgia Coppari “Qualcosa di buono”, Itaca, 2022

Pochi mesi prima della rinuncia al soglio pontificio, Joseph Ratzinger si rallegrava di poter «consegnare nelle mani del lettore il piccolo libro da lungo tempo promesso sui racconti dell’infanzia di Gesù». Due le domande che percorrono le pagine da scoprire e meditare: “Che cosa intendevano dire” con il testo gli evengelisti? E, soprattutto: “E’ vero ciò che è stato detto? Riguarda me?”.

Joseph Ratzinger – Benedetto XVI “L’infanzia di Gesù” Rizzoli, 2012