SCOMODE VERITÀ

Numero 57
1 novembre 2024

La caccia ai cristiani nel mondo è una dramma vero. Di anno in anno i numeri sono in terribile incremento. Eppure, è assordante il silenzio di politica e informazione su questa tragedia. Ne dà conto Aiuto alla Chiesa che soffre nel suo ultimo report.
Noi ne parliamo, preoccupati assai, nell’editoriale che apre questo numero della rivista. A proposito di verità. A proposito di scomode verità. Purtroppo il tema della verità, la ricerca della verità, il farci i conti per dare un significato interessante alla vita, è trascuratissimo. Perché la verità è scomoda, proprio perché necessaria. Lo sapeva bene il filosofo Augusto Del Noce. L’uscita di un saggio che ne ripercorre il pungente e sempre vivo pensiero, fa al caso nostro. Ci viene in soccorso. Ci dà da riflettere. Ne scrive Alessandro Banfi.
Verità che non si vogliono ascoltare sono anche quelle che toccano il tasto dolente degli aiuti di Stato alle grandi imprese in crisi per responsabilità loro. Emblematici i casi di Alitalia e, adesso, del gruppo Stellantis che recentemente, con il suo amministratore delegato è andato in Parlamento a battere cassa (leggere con molta attenzione il pezzo di Gianfranco Fabi). Verità scomode sono pure quelle che si trova a vivere il protagonista di “Brucia l’origine” (Mondadori), l’ultimo libro di Daniele Mencarelli. Perché la verità scotta, non c’è niente da fare.
Ne fa esperienza il designer di successo che è al centro di questo romanzo di cui dice molto Walter Ottolenghi. Come dicono molto, perché catturano, perché la bellezza cattura, gli scatti con polaroid di un maestro della fotografia: Giovanni Chiaramonte. Grande amico del Centro Culturale di Milano, ci ha lasciati un anno fa. Toccante l’approfondimento della professoressa Elena Pontiggia che, proprio soffermandosi sull’intensità e umanità degli scatti del maestro, ne traccia un ritratto partecipato e sincero. E un opportuno invito alla riflessione troviamo nell’articolo di Giampaolo Pignatari che si sofferma sul nuovo lavoro di Nicola Gardini, professore di Letteratura comparata presso l’università di Oxford,dal titolo fortemente significativo, perché indica una strada possibile da percorrere: “Studiare per amore. Gioie e ragioni di un infinito incanto”. (Garzanti) Quando il sapere è al servizio della crescita della persona. La scuola dovrebbe tenerne conto, o no? Se ci pensiamo un attimo, anche qui in gioco c’è il tema della verità

E, come sempre gli editoriali per immagini di Francesco Santosuosso.

Buona lettura.

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