Un tesoro di parole incarnate
Don Giacomo Tantardini (2007/2012)

Giovedì 13 Febbraio 2025, ore 21.00
Auditorium CMC Largo Corsia dei Servi, 4 – Milano
MM 1 e 4 San Babila – MM3 Duomo
Dialogo sul libro
«È bello lasciarsi andare tra le braccia del Figlio di Dio».
Omelie a San Lorenzo fuori le mura (2007-2012)
Intervengono
Massimo Borghesi, Docente di Filosofia Morale, Università di Perugia
Giuseppe Frangi, giornalista
mons. Sergio Ubbiali, Docente Teologia Sistematica, Facoltà Teologica Italia Settentrionale
Giorgio Vittadini, Presidente Fondazione per la Sussidiarietà
coordina
Alessandro Banfi, giornalista
Dialogo di lettori di «È bello lasciarsi andare tra le braccia del Figlio di Dio» – Omelie a San Lorenzo fuori le mura (2007-2012) libro della Ed. Vaticana, del sacerdote brianzolo e romano di adozione don Giacomo Tantardini.
L’animo del bambino che corre incontro alla vita. Un’eredità che Papa Francesco ha voluto che fosse conosciuta.
Un prete del lecchese, Giacomo Tantardini (1946-2012), coadiutore in Brianza, poi a Roma. Una fede così intensa, una vita spesa fino all’ultima goccia. L’amicizia con don Giussani e il cardinale Angelo Scola. L’esperienza vivace e intelligente in Comunione e Liberazione. L’incontro con Jorge Mario Bergoglio. Il Santo Padre ha voluto la pubblicazione integrale delle sue omelie, un vero e proprio tesoro di parole incarnate: “È bello lasciarsi andare tra le braccia del Signore” (Libreria Editrice Vaticana).
Il volume raccoglie, per la prima volta, le omelie tenute da don Giacomo Tantardini a San Lorenzo fuori le Mura, a Roma, nell’ultimo periodo della sua vita.
L’autore, sacerdote ambrosiano vissuto per lungo tempo a Roma, è stato la guida teologica della rivista internazionale «30 Giorni. Nella Chiesa e nel mondo», educatore nella pastorale universitaria, profondo studioso del pensiero di S. Agostino. Nelle omelie la teologia agostiniana della grazia si unisce alla teologia dell’avvenimento di don Luigi Giussani con al centro la figura del «caro Gesù», oggetto di una fede profonda, esistenzialmente appassionata e toccante. Il risultato è un patrimonio di omelie unico, caratterizzato da uno stile poetico letterario che ricorda quello di Charles Péguy, lo scrittore francese prediletto.
Il volume presenta la Prefazione di Papa Francesco e un’accurata biografia dell’autore curata da Massimo Borghesi.