Installazione pittorica di Maurizio Bottoni
Inaugurazione ri-apertura della Sala espositiva del CMC
Mercoledì 8 settembre 2021 ore 18,30
Largo Corsia dei Servi, 4 – Milano MM1 S. Babila – MM3 Duomo
IL FASCINO DELL’ESPERIENZA
con
Elena Pontiggia racconta l’opera conclusa a luglio 2021
Zadie Smith, Questa strana e incontenibile stagione
interpretata da
Francesca Sangalli
interventi di
Giuseppe Conte e Alessandro Rivali
con una Lettura poetica dagli ultimi versi
L’opera rimane esposta sino al 14 settembre
Orari: dal lunedì al venerdì 10.oo – 13.oo e 14.30 – 18.oo
Il sabato 15.oo – 19.oo
Ingresso gratuito – Green pass, 1 dose vaccinale, test negativo
(free sotto i 12 anni)
GALLERY
Il Centro riapre i suoi spazi, in particolare la Sala Espositiva, con un segno che intende essere una cifra di inizio, di un nuovo vedersi e incontrarsi. Invita amici, pubblico e cittadini a reincontrarsi per ascoltare i motivi di un nuovo inizio.
Un’istallazione pittorica dell’artista milanese, Maurizio Bottoni, viene svelata al pubblico mercoledì 8 settembre 2021 alle ore 18,30 e rimarrà esposta per una settimana. Il momento, pensato anche come un incontro, vede la presenza e l’interventi di alcuni scrittori e poeti che si uniscono al messaggio della istallazione, in un dialogo di fronte ad essa. Prenderanno parte Elena Pontiggia, storica dell’arte, Zadie Smith in una lettura da “Questa strana incontenibile stagione” interpretata dalla scrittrice e drammaturga Francesca Sangalli, i poeti Giuseppe Conte -ospite al CMC per Dante e autore di Dante in love- e Alessandro Rivali, autore di La terra di Caino Specchio Mondadori.
L’istallazione -appena conclusa dall’artista a fine agosto scorso– rappresenta un uomo (o una donna), di spalle, che scruta intorno a sè, inginocchiato e rivestito da un candido manto, tra due esplosioni di colore e luce del creato. Un trittico tra speranza e timore di un cammino, l’oggettiva realtà accogliente e il timore e rischio del cammino umano.
Alcune parole da uno dei più interessanti libri sul periodo di Covid, il libro di Julian Carron: “C’è speranza?” ed. Nuovo mondo, descrivono bene l’intento di questo gesto e l’opera esposta che raccoglie e descrive l’incertezza e la paura di questo tempo e rilancia un passo ‘che ci lasci migliori di prima’. “Come un minuscolo seme, l’inizio di un risveglio dell’umano, l’attesa di qualcosa all’altezza della vita e della morte, l’aspettativa di un imprevisto che faccia scattare un fiotto di affezione a noi stessi e permetta al nostro desiderio di ridestarsi e di compiersi (…). Una vibrazione della nostra ragione”.
Il gesto inaugurale di una riapertura, la frequentazione di uno spazio come la Sala Espositiva del CMC con opere, appena terminate, della meditazione di un artista, ci è sembrato un modo significativo per vivere un reinizio insieme, che segna l’esistenza di un passaggio da vivere, chè altrimenti tutto sarebbe uguale e scontato. Un luogo e uno spazio che accoglierà nelle prossime settimane e mesi, diverse mostre, a cominciare da MilanoPhotofestival con e la grande Mostra su Nadar “La curiosità dell’amicizia”. Prima dell’inizio del vasto Programma di attività di dialoghi, dibattiti, letture e teatro del Centro che verrà annunciato prossimamente.
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