Il Titanic del pensiero corrotto

Grande è la confusione sotto il cielo ma la situazione è tutt’altro che eccellente.
Lo spettro del nichilismo in tutte le sue forme abita in mezzo a noi e in noi. Nessuna esagerazione. L’evidenza lo certifica, come un timbro postale: la guerra in Ucraina, la terribile mattanza di bambini e insegnanti nella piccola scuola dell’immensa provincia Usa (editoriale).
E sulla stessa falsariga è il contributo che ragiona sulla figura di Aldo Moro a partire dal film di Marco Bellocchio “Esterno notte” presentato al Festival di Cannes: la speranza di un cristianesimo autenticamente vissuto nel pensiero del grande statista che comunque vince la cultura del nichilismo “sparata” dalle Brigate Rosse (Angelo Picariello).
E il nichilismo feroce fotografato dalla guerra in atto sembra proprio incidere su tutto. Un approfondimento si occupa delle divisioni che il conflitto sta provocando all’interno del mondo islamico (Andrea Avveduto).
Mentre Goffredo Fofi, uno dei rari intellettuali della sinistra sinistra, con l’ultimo suo libro fai i conti con la propria storia umana e politica attraverso il dialogo sincero con amici e compagni che non ci sono più ma che continuano a fargli compagnia; perché la memoria non abdica, lavora sempre quando si è vivi e non si ha intenzione di cedere al nulla. (Enzo Manes).
Infine, ma è sempre un inizio, incontriamo chi ha fatto i conti con il nichilismo e la luce della redenzione sempre possibile dentro la storia del mondo e dunque qui ed ora: il gigantesco scrittore russo Fëdor Dostoevskij. Il filosofo Sergio Givone ci aiuta nel fare uscire dal sottosuolo il pensiero di speranza del romanziere: la scelta del Paradiso è già una esperienza di vita nella realtà. E quindi anche in questa che stiamo vivendo con obiettiva fatica.
E, come sempre, gli editoriali per immagini di Francesco Santosuosso.  
Buona lettura e buon ascolto.