La libertà, il lato positivo della vita

© Giovanni Chiaramonte, Intra, 1982 (particolare)

Numero 14
23 settembre 2022

Il numero di “.CON” va di corsa. Sulle ali della libertà. Già, la libertà. Questione che ritorna sempre. Soprattutto per la sua irriducibilità a piegarsi ai tentativi di soffocarla. I potenti di turno, specie quelli che coltivano progetti totalitari, non l’hanno capito. Irragionevoli come dimostrano di essere. Ieri come oggi. La vicenda del campionissimo di atletica leggera Emil Zatopek (editoriale), di cui ricorre in questi giorni il centenario dalla nascita, la dice lunga. E illumina. Lui cecoslovacco che non si arrende ai carrarmati. Lui ha amato il respiro della primavera perché aveva la libertà nel cuore. Questione geopolitica, ma non solo. E a proposito di geopolitico, il professore Giulio Sapelli, in conversazione con Camillo Fornasieri, suggerisce di frequentare la storia senza cedere alla tentazione di ridurre la realtà delle cose a geopolitica. Il determinismo raffredda in nome di quell’idolo che si chiama esattezza. E questo modo di “leggere” il presente non tiene conto della libertà. E, quindi dell’uomo. Libertà che trasuda nell’avventura di vita di Maïti (contributo di Giorgio Paolucci), giovane ragazza della resistenza francese al tempo dell’occupazione nazista. Uno sguardo diverso, il suo. Che sorprende e svicola, dal determinismo che porterebbe solo ad una risposta. E cioè: odio, vendetta. Il perdono, invece. Il perdono, invece, è l’irruzione dell’imprevisto. E il perdono va molto d’accordo con la libertà. E la libertà va molto d’accordo anche con la dignità. Il racconto di Massimo Romanò è un viaggio nel mondo degli invisibili che vivono a Milano, la città italiana più alla moda. Che ama le copertine. Il patinato. Gli invisibili della dignità calpestata sono donne e uomini che si mettono in fila per il pane quotidiano. Donne e uomini, nonostante tutto, ancora capaci di lasciarsi sorprendere. E di sorprendere. Dal lato positivo della vita. Che viaggia sulle ali della libertà.

 E, come sempre, gli editoriali per immagini di Francesco Santosuosso.  

Nel podcast l’insegnante Maria Rita Sala testimonia, direttamente dalla megalopoli Lagos (Nigeria), i frutti raccolti grazie al lavoro quotidiano in due scuole elementari facendo tesoro del metodo educativo di don Luigi Giussani.

Buona lettura e buon ascolto.