Choc

Numero 31
02 giugno 2023

CHOC

Letture choccanti.
Allora come oggi. Angelo Bonaguro scrive di Arcipelago GULag, il fondamentale libro di Aleksandr Solženicyn sulla terribile esperienza dei campi di concentramento in Unione Sovietica.
Per troppo tempo quel libro – dato alle stampe a Parigi esattamente cinquant’anni fa – fu “silenziato” oltre che in patria in Occidente. Un Occidentale sotto gli effetti di ubriacature ideologiche. Vale la pena andare a quelle pagine per coglierne la gravità e l’assoluta attualità.
Della guerra che fa sempre male testimonia Carlo Emilio Gadda in “Giornale di guerra e prigionia” (Adelphi: nuova edizione); lui che si era arruolato da volontario per combattere nella Prima guerra mondiale. Diamo conto di un libro che racconta tutta l’insensatezza della violenza vissuta nelle retrovie come in trincea. Piovono bombe sulla ragione (di Enzo Manes). E, bombe metaforiche cadono sulle nostre teste quando tradiamo la cultura immiserendola con pratiche egemoniche: egemonia, potere… tutto il contrario della vera cultura, come ci ha insegnato il profetico Giovanni Testori (editoriale a partire dal nuovo libro di Alessandro Gnocchi “Testori ‘corsaro’”, la Nave di Teseo).
E, a suo modo, può essere motivo di choc accostarsi alla vicenda del Mes (il contributo è del giornalista economico Gianfranco Fabi).
Spiega perché provare a comprendere cosa sia vi sia in gioco non è un esercizio irrilevante.
E poi Manzoni. Due affondi che aprono il cuore. Il racconto sui contenuti di una grande mostra alla biblioteca Braidense, a Milano, scritto con grande passione da una giovane che ha partecipato alla sua ideazione (Maria Teresa Coppola); e la magistrale lezione del professor Ezio Raimondi – acuto studioso del Manzoni – resa in un incontro promosso dal CMC, il 2 dicembre 1993, dal titolo “Comunità umana e senso religioso nei Promessi Sposi”.
Abbiamo deciso di offrirla quasi per intero; perciò, in questo numero, è a disposizione il primo poscast. Con il numero 32 di “.CON” la seconda parte. Ci sembra il modo più appropriato e di incontrare oggi Don Lisander a centocinquant’anni dalla sua morte.      
E, come sempre, gli editoriali per immagini (scioccanti?) di Francesco Santosuosso.
Buona lettura e buon ascolto.