INTELLIGENZE


Numero 69
9 maggio 2025
Autori intelligenti per pagine che lasciano il segno. Spera l’autobiografia di papa Francesco scritta in collaborazione con il giornalista Carlo Musso è un itinerario dentro la vita di Bergoglio. Ricco di esperienze, ricordi, incontri, malattia, dolori, gioie profonde. Ma, soprattutto, una vita totalmente abbracciata da Lui: Gesù Cristo. Un libro – descrive Enzo Manes – che permette di vivere un’esperienza familiare, sicuramente nuova, con il papa argentino grazie al suo donarsi attraverso un affascinante viaggio scandito dalla memoria che non trascura nulla. E ancora una volta siamo di fronte alla intelligenza delle fede di fronte ai nostri “desiderata” troppo ammantati da geopolitica spicciola. E così ecco il nuovo Santo Padre. Robert Francis Prevost, 69 anni, religioso dell’Ordine di Sant’Agostino, nato a Chicago, vent’anni di esperienza missionaria in Perù è papa Leone XIV. Il nome che si è imposto è un’ottima indicazione per seguirlo con speranza
Interessante quel che ci propone Marco Dotti “fotografando” il pensiero del giurista David Santillana in relazione ad una storia importante e quanto mai attuale: promuovere un Mediterraneo allargato per affermare il valore del dialogo autentico fra sponde sensibili. Mentre Walter Ottolenghi ha ripreso in mano il capolavoro di Lev Tolstoj Guerra e Pace per far emergere come la Russia profonda lì descritta in modo meraviglioso rintracciabile nella Russia di oggi, nelle sue pulsioni, nelle sue contraddizioni e forzature. E Walter Gatti, sempre a proposito del contributo che la letteratura riesce a offrire per la comprensione del presente che si vive, propone un meticoloso percorso nel mondo misterioso e affascinante della fantascienza. Un territorio assai creativo, denso di domande e di intuizioni che sorprendono. E che fanno riflettono.
Infine, la grande questione dell’ingresso nella scuola dell’intelligenza artificiale. Il professor Paolo Covassi, supportato dalla sua brillante capacità di scrittura, entra in argomento non parlando sopra lo spinoso e ancora nebuloso argomento ma dando conto di un fatto effettivamente accaduto in una classe dove insegna. Particolarmente istruttivo. Si può dire allora che l’intelligenza umana e l’intelligenza artificiale stanno trovando un punto di sintesi virtuoso? Potrebbe essere. Se è il soggetto persona a continuare guidare e a indirizzare la macchina. Il problema e che problema potrebbe venire nel caso fosse la macchina a prendere la patente di guida. E su questo la fantascienza ha già speso fiumi di inchiostro…
Buona lettura