Uomini

© Copertina numero 21

Numero 21
13 gennaio 2023

UOMINI

Joseph Ratzinger, Charles Peguy, George Orwell, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci. Ognuno può metterli in fila come crede.
Una cosa è evidente. Questi sono stati (sono) uomini veri. Persone che nella loro esistenza sono andate a fondo per scoprire e approfondire il significato autentico del senso della vita. Interessati per davvero alle cose che succedono. Accettando questa sfida, bella e drammatica insieme, del quotidiano. Con qualsiasi accadimento che la realtà propone. Ciascuno di loro portando avanti la propria vocazione.
La propria missione.
Hanno così lasciato un segno. Con il quale oggi noi abbiamo il privilegio di fare i conti. Di allertarci con loro, con le domande che li hanno motivati. Ratzinger nel suo vitale rapporto con la fede. Con la persona viva di Gesù. Con la Chiesa. Con la ragione così fortemente ancorata all’apertura verso il mistero. Peguy che, per territori diversi e accidentati, ha reso merito alla novità del cristianesimo immergendosi totalmente nel presente. Vivendo l’avvenimento cristiano come avvenimento. Cioè: vita vera. E poi Orwell, la sua difesa della libertà della persona, i suoi j’accuse ai totalitarismi, all’insidia del potere che può ridurre l’uomo a maschera.
E poi, Giorgio Gaber. Sono vent’anni dalla sua morte.
Manca tanto un uomo così; un artista mai domo. Critico profondo di un modo di vivere omologato, schierato, asfittico. Un modo di vivere dove l’io è sacrificato. E poi c’è Jannacci, grande amico di Gaber. Il dormitorio per senza tetto di Milano ha preso il suo nome. Giusto così. E quelli che lo abitano, i cosiddetti invisibili, anche con lo spettacolo lo ricordano. Ne celebrano la grandezza.
Ecco, gli uomini. Gli uomini che caratterizzano questo numero di .CON. Uomini veri, non virtuali. Non vittime della cultura del metaverso quando si fa assoluto.
E, per cultura di vita, ecco gli editoriali per immagini di Francesco Santosuosso.
Buona lettura e buon ascolto.