Postura e impostura

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In questo numero

L’editoriale di questo numero di “.CON” invita a riflettere sullo strappo dalla realtà sempre più evidente e doloroso: la negazione dell’oggettività rispetto a quel che sta avvenendo in Ucraina dopo l’invasione dell’armata russa. Interrogarsi sulle ragioni di questa deformazione con annullamento della verità è, dunque, motivo di riflessione. Ma è un deficit che viene da lontano. Dalla cultura del tutto è relativo.

Sulla stessa lunghezza d’onda si muove l’approfondimento dedicato ad Annientare, l’ultimo romanzo dello scrittore francese Michel Houellebecq. Laddove la lettura del libro, mentre sono in corso i drammatici eventi ad Est, fa sorgere la domanda se vi sia un nesso tragico tra la violenza della guerra alle porte delle nostre case e la resa definitiva della civiltà occidentale e in particolare dell’Europa, così bene descritta dall’autore nel racconto di alcune precise vicende (private e pubbliche).

Domande di fondo, dunque. Che scandiscono anche il contributo focalizzato sull’irruzione imposta del metaverso secondo Zuckerberg . In quel mondo che si vorrebbe creare il presente, cioè la realtà per come fin qui l’abbiamo vissuta, sparisce dall’orizzonte dell’io. Per lasciare campo aperto a un io finalmente liberato dalla quotidianità noiosa, dalle verità delle cose e delle persone. In favore di un artificio che corrisponda ai suoi desideri. Ma trattasi, sempre, di processi di annientamento. Si possono interrompere?

La realtà, quella vera, è in un racconto di vita a scuola al tempo della guerra. Cosa avviene in una classe. E come può prendere corpo un gesto naturale di solidarietà verso un popolo che sta soffrendo.

E popolo è questione assai cara a Giovanni Testori. Per questo motivo, offriamo nel podcast, la lettura di un suo articolo appassionato e incisivo fino alla carne: “Questo popolo”, uscito nel 1979 sul Corriere della Sera. Lo legge Sandro Lombardi, grandissimo attore teatrale e forse il maggiore interprete dell’arte testoriana.

E ancora, sempre per tenere viva l’attenzione su chi ha sempre testimoniato vicinanza e simpatia umana verso il popolo, ecco un approfondimento scritto da Gian Mario Villalta anima di Pordenonelegge (importantissima manifestazione culturale) sul significato umano e poetico della presenza di Pierpaolo Pasolini a Casarsa.

E grazie alla generosità di Francesco Santosuosso. Le sue preziose illustrazioni sono efficaci editoriali per immagini.

Buona lettura e buon ascolto